Metrica poetica,
servoassistita,
scendi per strada,
parli con tutti,
poi resti in silenzio,
e oggi non mi va di ricominciare,
mi sento stanco e scalcinato.
Metrica poetica,
termoriscaldata,
chiusa negli spazi dell'oceano, nei pesci,
che l'amore non puo' spiegare,
partecipare,
e' aprire le porte e sbuffarle al vento...
Metrica poetica,
surgelata o congelata?
al tocco delle dita sui tasti di avorio,
il suono prolungato dei cani che abbaiano,
delle luci che abbagliano,
dello scempio organizzato,
da stampa e tivvu'.
Metrica poetica,
introversa,
dove sei finita ti cerco nella stanza vuota,
non c'e' angolo che non ho visitato,
non c'e' battiscopa che non ho scovato,
negli antispazi spaziati tra di loro che non c'entra neanche piu' un capello,
non c'eri stamattina, non c'eri.
Introverso camminavo tra le righe del pavimento,
introspetto spostavo la polvere,
con l'occhio giudizioso, smagliato e scalciante guardavo,
cercavo, promuovevo..
Metrica poetica,
finita nei desolati camini spenti della fine del mondo mnemonico.
nelloromano 8.9.9
sabato 3 ottobre 2009
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