martedì 1 settembre 2009

Agosto.

Quando il salice e la cicala fanno il verso.
Quando all'alba suona il contrario del terso..
Quando sembra vita ma e' un cielo grigio, disperso,
quando muore nel giorno e rinasce all'universo..
che fa?
Te lo dico io che fa.


Si inerpica tra i rami
si sveste delle sue dolci note di miele,
si crea un'attenta revisione della coscienza,
si stupisce alla messa della domenica,
indossa quella parure di occhi belli e furbetti,
indossa anche quel bel pensiero,
che sa di pace e di buon vento,
ma non conosce che l'ombra del suo silenzio,
in esso si cela per difendere le nude anime,
venti o trenta mila che sanno poco di vero,
che si accinge a mostrare in un ombra di mistero,
ti fa il verso da regina ma come rospo ti mostra la spina,
che di rospo non e', ma e' peggio, e' di rosa e fa sangue,
cade in mediocro sogno e degli altri si fa la colpa,
come le mediocri battaglie della vita lascia a te l'ombra morta,
si tinge di viola, contenta lei, verde blu e cenere,
oro, argento e bronzo per i perdenti,
quando a vincere vuole lei..
ma non sa di battaglia la sua arguzia astuta e frivola,
forse soffre forse si, ma anche forse no, e colora di nero un po'..
le rime gelate non si sciolgono al sole, non fanno pianto,
di menta e coriandolo profumano e incantano,
ma tu sei ancora li, steso con in mano l'unguento,
che si accinga al corpo audace, di chi, come nave controvento,
spinge i marinai a lavorar di ore notturne,
a cantar la fede che stanca anche i patriarchi,
che fede piu' non hanno se non di tirar cuoia.
Allora ecco che fa.

nelloromanoagosto2009
inungiornoqualunque

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