domenica 31 ottobre 2010

Un vecchio errore, Paolo Conte.


Un vecchio errore,
vuole inseguirmi,
e incatenarmi,
e trascinarmi via..
davanti ad ogni specchio per dirmi.. guardati..

io non mi guardo,
giro lo sguardo,
la so a memoria,
fin troppo questa storia,
e' uguale, che non ci sia o che ci sia....

ci provi lo specchio ad inghiottire, nell'apparenza,
l'orgoglio e' quello che voglio, nella mia assenza,
vedi ho pagato gia',
il mio soldo di verita'..

un vecchio errore,
pagato caro,
un gesto avaro,
avevo il cuore duro.. allora,
ero piu' amaro, ero piu' giovane..

niente di niente,
spiega alla gente,
cosa vuol dire, cosa vuol dire amare,
l'amore, senza mai fare,
neanche un errore...

ci provi lo specchio, a inghiottire nella sua acqua cupa,
non l'apparenza ma il volto, che la assenza sciupa,
vedi vedi, ho pagato gia',
il mio soldo di verita'..

un vecchio errore,
pagato caro,
un gesto avaro,
avevo il cuore duro..
allora, ero piu' amaro,
ero piu' giovane..

niente di niente, spiegalo alla gente,
cosa vuol dire amare..
l'amore, senza mai fare, neanche un errore..

venerdì 29 ottobre 2010

Impressioni.


Ho l impressione che alla fine di tutto cio ci sia un bel vuoto.
L'impressione di aver fatto tanta strada ma alla fine non ti sei mosso da li.

Sei fermo, al punto di partenza. Anzi, non sei neanche sul punto di partenza, manca il cartello START. Quello a quadretti bianchi e neri.

L'immagine del vecchio col bastone, ricurvo sulla sua linea, camminante sulla spiaggia invernale di sassi e tronchi smessi, tra foglie e conchiglie, col cane che lo segue passo passo, e che lo respira bocca a bocca, e' ancora per me l'immagine piu' rassicurante che ci si possa immaginare, inimmaginevolmente inimmaginabile.

Ed e' sempre cosi' che va a finire, a meno che non finisci prima.
Il film.
O il libro.
(nella foto, Carlo Fruttero, nda)
senza diritti presa come immagine rassicurante

venerdì 8 ottobre 2010

Merce rara.

Brucio granelli di incenso sull'altare della conoscenza. (...)
Siamo un ammasso di proteine, zuccheri, grassi e DNA.
Siamo esseri biologici al servizio della specie e della riproduzione ma con qualcosa in piu', la spiritualita'.
Il Nous, il Logos, lo Pneuma.
Siamo un ammasso di particelle, miliardi e miliardi di particelle subatomiche in relazione armonica.
Noi siamo armonia. Ogni cosa e' essere energia.
Noi siamo essere energia.
(...)
Credo nell'universalita' di noi uomini in una spiritualita' universale che ci faccia aprire all'unico valore supremo per cui vivere amore e consapevolezza del nostro essere umani.
(...) ... una bottiglia di vino, seduti in terra, a notte tarda in completa liberta' al confine di quel momento magico dove due esseri non fanno altro che riconoscersi e i pensieri diventano nudi e liberi.
(...)
Merce rara.
(...)

Amrita 9.9.

con il suo permesso,
nelloromano ottobre 2010

mercoledì 6 ottobre 2010

Donne.

A volte le donne si manifestano in corteo.

Dormo felice.

Dormo felice.
Come fosse l'ultima?
No, forse la prima, o la seconda, o la terza.
O la voglia mi portava aldila' dell'emozione,
in un quadrilatero esposto al buio,
circoscritto o solamente perche' disegnato,
a tratti esposto,
e a tratti sovraesposto.
Comune al senso del pudore della conoscenza,
e sottomissivo a chi della conoscenza ha il senso del pudore.
Oggi mi e' andata male, sono stato sovraesposto,
senza pudore ne ritegno.
Ma gia cio' mi da gioia, e dormo felice.
Perche' sono sovraesposto.
A tratti. O per un tratto.

venerdì 1 ottobre 2010

Sullo sguardo.


Lo sguardo tagliato, sul monte aggiunto alla vista, prima non c era, ho portato gli occhiali. Allora c'era. Ma non l hai visto? non l'hai veduto? Lo sguardo appeso, ora sul monte, la vista aguzza, i colori e le luci... Fagli una foto. L'hai fatta? eh? L'hai fatta? Lo sguardo tagliente, ficcante, producente, sulla gente, sui dettagli, sui tagli, sull'ambiente, circostante. Scostante. L'hai scostato? L'hai scorto? eh? Lo sguardo ora e' assente, micidiale, intrigante, presente sul momento, con l'alito pesante. Il male della gente, l'hai visto tu, ignorante? Non ci posso far niente.

La conta e la disgiunta.

A contare i malcapitati stupida nell'orgoglio vuota di amore buia nei sentimenti.  E triste alla paletta della fermata del bus senza pen...