mercoledì 30 aprile 2014

"Ohne mich". Un autodenuncia.


















Amici, parliamoci chiaro, sono ignorante come un caprone, una bestia da soma.
Un'ignoranza tale che rasenta il fenomeno dell'analfabetimo nell'Italia degli inizi del secolo scorso, pre-conflitto bellico.
Parlo, parlo, senza cognizione.
Ho lavorato per venticinque anni come un somaro senza imparare un mestiere, ne tanto meno la cosa piu' importante, la disciplina, nel mestiere.
La disciplina.
Che ti ripaga.
A me no.
Non ce l'ho.

Quindi.
Arriva la tragedia, il collasso.
Bisogna riempire la meta' del bicchiere che lo rende mezzo pieno.

Bheh, mi dispiace.

Ogni crisi e' madre di un evoluzione.
Da ogni morte nasce una madre.
Un essere infelice diventa un essere felice.

Vorrei urlare al mondo che e' finito il tempo delle carriere, dei sentimenti comprati, delle false idee, delle politiche e delle religioni. Degli scontri e delle relazioni "interpersonali". Dei percorsi di crescita interiore e ricerca dell'anima, dell'economia globale e della casalinga massaia risparmiatrice, degli "interlocutori".
Vorrei urlare tutto cio e di piu'.
Posso?


Vado, non so se torno.

Che il mondo prosegua con le sue macchinine brum brum (cit. Rosalino Cellamare).
Che il mondo vada avanti al contrario.
Che il mondo spenga e accenda gli interruttori senza di me.

Ohne mich, appunto.

nelloromano
aprile/2014

1 commento:

  1. Urla Nello! Urla a squarciagola, vai, però torna e continua ad urlare, anche se solo un singolo granello di questo mondo sentirà la tua voce, sarà un risultato.
    Ciao!

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