Sono triste.
Perche' tutto quello che vedo e' triste.
Sei triste tu, perche' non sei felice, e ti vedo.
Sei triste la mattina, quando monti sul tuo taxi e quello che ti aspetta e' una via di mezzo tra viale Marconi e viale delle Gardenie....
..sei triste tu che ti credi di aver fatto una cosa figa e invece fai schifo, sei un perdente, pensi di aver cambiato il mondo e la societa' alla quale ti sei sempre ribellato ma invece ne sei assoggettato e schiavo, hai aperto una partita iva e ne sei completamente schiavo.... anche se vendi musica rock e produci immondizia eteromusicale da cassonetto e credi che vada bene per i mutuati delle nuove generazioni, sei un debole, non conti un cazzo, e ti vedo.
Tu fai carriera nel bar del palazzo, vendi cornetti preconfezionati, paghi un tot a chi ne sa piu di te in termini di fregare il prossimo, ti metti in tasca le tue lire, campi, cambi la macchina e la puttana di quando in quando, fai cagare, letteralmente vomitare.... e ti vedo..
...ora e' tempo di borsello/tracolla lui vitton o come cazzo si chiama falso, comprato alle bancarelle, sandali da terrone sfigato terronissimo sia che sei di Catanzaro o di Varese e' la stessa cosa, tedesco o cinese fai vomitare, sei deprimente, ti senti cosi', metti tutto li dentro, e la tua vita e' messa dentro con il tuo telefonino i-phone, se non mac sto cazzo, o blacksborra, e cazzo che ti si fotte sprofondatamente dentro al tuo culo rotto che paga le tasse quindi ho il blackspurgo del cazzo, fai letteralmente cagare, non hai un cazzo di due palle di coglioni, fai schifo, col bauer l'inverno e il sandalo l'estate. Ti vedo, cazzo, ti vedo.
Hai il Mini a rate o la smart che scarichi tutta perche c hai l'iva e ti senti un "arrivato", si, arrivato, al capolinea, delle illusioni, delle delusioni, soggiogato al gioco, sottostato al potere del gioco, vittima del gioco, schiavo di chi punta su che maglietta metterai st estate fra baciabbracci, guru o diavoletta&diavoletto... Ti vedo, stronzo/a, ti vedo.
E sono triste.
Gli operai?
No, loro non mi intristiscono.
Neanche un po.
Sei operaio, stronzo, volevi la filiera, l'indotto, la catena, di montaggio, al piede, la catena, sulla caviglia, stronzo. Non hai la testa per pensare, hai preferito la filiera alla vigna sperando in chissa che cosa, mi fai pena. Ti vedo.
Settecento euri di merda al mese, ribellati.
Io torno in vigna. E ti vedo, vedo te nella fabbrica, col caschetto e col casche', pronto a fottere il prossimo, pronto ad andare contro il "padrone", ovverossia quello che ci mette il culo, i soldi, la faccia e le palle. Tu eri operaio, stronzo, stronzo vuoto, stronzo cazzo moscio, testa vuota e produttore di catene di montaggio, servo dei filistei sinadacalisti che sei pure socio e paghi la tessera annuale..... Ti vedo.
Anche tu puttana ti vedo che pensi di diventare velina o soubrette ma intanto fai i risucchi senza nenanche un po di ritegno, neanche di alto bordo, proprio da strada da due soldi. Stesso dicasi di marchettari culattoni pederasti, Vi, dico Vi, vedo.
E sono triste.
mercoledì 25 agosto 2010
martedì 17 agosto 2010
...esofagato...
Brutta maledetta sporca bastarda vita che ci metti di fronte a dei cancelli enormi senza chiavi, e pretendi che noi si abbia sempre la forza di saltare al di la senza colpo ferire, in silenzio e con la forza di un macigno poliglotta che dalla luce scura e tetra nonché macabra del soffitto cade giu sulla testa di marmo del mezzobusto del nonno sfracellandolo in mille pezzi menomalechenessunosie'fattomale....... Ma porca puttana ladra, se io avessi sostituito quella forza con delle maniere piu' esigue ma meno incelofanate e incelofananti, atte esse e esse solo a scoperchiare le figure mannari e che magari con semplicità e dolcezza e un po di sana ironia monto su quel cancello e lo prendo a calci, lo smonto comethofattotedisfo e me te magno e te digerisco sputando tutti i denti di metallo che incrociavano la corona meschina e puttana dell ultima ora e dell ultimo spazio incarnato della vita mia presente a tutt'oggi esofagata da reflusso consanguineo?, dico io, dico, se faccio ciò, me sputi ancora in faccia?
da "La Deflagrazione del Sistema (emotivo)"......... in corso d opera.
nelloromano
e poi vienimi a parlare di politica....
Ma vah!!!!!!!!!!!!!!!
da "La Deflagrazione del Sistema (emotivo)"......... in corso d opera.
nelloromano
e poi vienimi a parlare di politica....
Ma vah!!!!!!!!!!!!!!!
domenica 15 agosto 2010
FERR'A GHOST
Ferr'a ghost..
muoje mia nun ta conoshc..
chiur ll'uocchie e acchiapp 'e mmosch..
muov 'o pere e acciacc 'o muschio..
cull'addore ree pezze 'nfuse..
sient 'o mare e zuomp 'ntuorn..
piglia o pesce caa cazzimma..
stuta a luce e nun ver cchiu!!
Guaglio',
nun ta movere,
stip 'e sord,
sulo 'o cafe',
cu nu bicchier r'acqua,
lente nuove,
shcarpe pure,
miette tutto into a na scatola,
e puorteme via cu te,
addo' o dolore nun se fa vere'!
A ferr'a ghost..
15 10 2010
nelloromano un po napoletano
muoje mia nun ta conoshc..
chiur ll'uocchie e acchiapp 'e mmosch..
muov 'o pere e acciacc 'o muschio..
cull'addore ree pezze 'nfuse..
sient 'o mare e zuomp 'ntuorn..
piglia o pesce caa cazzimma..
stuta a luce e nun ver cchiu!!
Guaglio',
nun ta movere,
stip 'e sord,
sulo 'o cafe',
cu nu bicchier r'acqua,
lente nuove,
shcarpe pure,
miette tutto into a na scatola,
e puorteme via cu te,
addo' o dolore nun se fa vere'!
A ferr'a ghost..
15 10 2010
nelloromano un po napoletano
giovedì 12 agosto 2010
...anime inacidite, dalla presenza di yogurt magro.. anzi dalla assenza..
Anime,
incontrastate nei momenti di gioia,
si accendono nei colori delle piante grasse, sature,
quei colori che minacciano vendetta,
quando al sacro preferisci il profano,
e quando al secco preferisci il lardo,
quando al soffritto, che poco ne sai, preferisci la cottura al vapore.
Anime,
quando su una tavola imbandita e preparata a festa per il banchetto nuziale,
trovi di tutto, trovi di tutto, ma proprio di tutto,
galline, formaggi, uova, paste e asciutte e minestre e cotechini..
e palle di tartufo, nero e bianco,
e palle gonfie, ma gonfie, tronfie, sminchiate..
prendi gli aghi e le punzecchi una ad una, a torturar mai si stufa, l'impavida creatura..
e trovi di tutto e di piu' che puoi immaginare...
bigne' ripieni di galassie nebulose al caffe' e chablis....
trovi di tutto...
la tavola e' come sempre la hai desiderata..
dalla tovaglia, anzi dalle gambe del tavolo fin su la porchetta appesa sul lampadario a scolar grasso che gocciola sull'umanita' esanime, stesa al pavimento fluorescente...
di tutto, c'e' di tutto, c'e'.
Anime,
qualcosa manca...
qualcosa manca che mi fa tanto girare i coglioni da prendere su martello e iniziare a sbattere tutto finche' pezzi di cervello e menzogne, budelle da riempire di merda e cancrenitiche porzioni di avambracci spezzati schizzano su pel culo fin da farti vomitare l'anima...
Anime...
esANIME, transANIMAli, transANIMOgenee, transANIMEsparenti..
e parenti tutti, invitati al convivio funereeo del mozzo impiccato gia morto di leucemia..
mancava lo yogurt..
un misero, contancazzo, schifoso, inutile, bastardo prodotto caseario pieno di fermenti vivi barattolino di yogurt.. mancava.. mi inculava in contumacia, da assente faceva pesare il peso della sua esistenza su di te, puntandoti il dito contro.... ti sarebbe bastato tanto cosi', tanto cosi', un pezzetto in piu' e ci sarebbe entrato pure lui, sulla tavola...
bastardo..
bastardo yogurt maledetto, assente ma indispensabile...
Anime...
si allontanano per un barattolino di yogurt mancante,
il pezzo in piu' che mancando, non completa il puzzle, della follia, della mezzavia, della tramvia, della bugia, della anarchia, della "portami via", della stronZIA....
Anime..
de li mortacci vostri!
incontrastate nei momenti di gioia,
si accendono nei colori delle piante grasse, sature,
quei colori che minacciano vendetta,
quando al sacro preferisci il profano,
e quando al secco preferisci il lardo,
quando al soffritto, che poco ne sai, preferisci la cottura al vapore.
Anime,
quando su una tavola imbandita e preparata a festa per il banchetto nuziale,
trovi di tutto, trovi di tutto, ma proprio di tutto,
galline, formaggi, uova, paste e asciutte e minestre e cotechini..
e palle di tartufo, nero e bianco,
e palle gonfie, ma gonfie, tronfie, sminchiate..
prendi gli aghi e le punzecchi una ad una, a torturar mai si stufa, l'impavida creatura..
e trovi di tutto e di piu' che puoi immaginare...
bigne' ripieni di galassie nebulose al caffe' e chablis....
trovi di tutto...
la tavola e' come sempre la hai desiderata..
dalla tovaglia, anzi dalle gambe del tavolo fin su la porchetta appesa sul lampadario a scolar grasso che gocciola sull'umanita' esanime, stesa al pavimento fluorescente...
di tutto, c'e' di tutto, c'e'.
Anime,
qualcosa manca...
qualcosa manca che mi fa tanto girare i coglioni da prendere su martello e iniziare a sbattere tutto finche' pezzi di cervello e menzogne, budelle da riempire di merda e cancrenitiche porzioni di avambracci spezzati schizzano su pel culo fin da farti vomitare l'anima...
Anime...
esANIME, transANIMAli, transANIMOgenee, transANIMEsparenti..
e parenti tutti, invitati al convivio funereeo del mozzo impiccato gia morto di leucemia..
mancava lo yogurt..
un misero, contancazzo, schifoso, inutile, bastardo prodotto caseario pieno di fermenti vivi barattolino di yogurt.. mancava.. mi inculava in contumacia, da assente faceva pesare il peso della sua esistenza su di te, puntandoti il dito contro.... ti sarebbe bastato tanto cosi', tanto cosi', un pezzetto in piu' e ci sarebbe entrato pure lui, sulla tavola...
bastardo..
bastardo yogurt maledetto, assente ma indispensabile...
Anime...
si allontanano per un barattolino di yogurt mancante,
il pezzo in piu' che mancando, non completa il puzzle, della follia, della mezzavia, della tramvia, della bugia, della anarchia, della "portami via", della stronZIA....
Anime..
de li mortacci vostri!
mercoledì 4 agosto 2010
...delle donne... (4 ago 2010)
Scoverchiata la figura,
alzato il pugno,
sceso giu sul tavolo,
in picchiata,
martello sul momento.
D inverno,
quando le freddura sostituisce la calura,
le coperte mandano via la paura,
fiumi di birra asciugano l'arsura,
monti di menzogne si accostano alla natura,
delle cose,
delle azioni,
delle donne,
e specialmente,
delle donne,
d'inverno,
si sente di piu',
molto di piu'!
alzato il pugno,
sceso giu sul tavolo,
in picchiata,
martello sul momento.
D inverno,
quando le freddura sostituisce la calura,
le coperte mandano via la paura,
fiumi di birra asciugano l'arsura,
monti di menzogne si accostano alla natura,
delle cose,
delle azioni,
delle donne,
e specialmente,
delle donne,
d'inverno,
si sente di piu',
molto di piu'!
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