lunedì 26 luglio 2010

Urlo.

Appeso ad un filo, o una corda, o un segnale elettromagnetico, fai tu.
Fate voi.
Appeso, accecato dalla luce, sbavo.
La testa pesa, il granchio nello stomaco fa bisbocce, banchetta con i suoi amici molluschi attaccati alle pareti gastriche, avvinghiati tra loro i polipi si ubriacano, si baciano, fanno sesso, eiaculano sulle imposte chiuse delle pareti dell esofago.
Ma tanto a loro che gliene frega, eiaculano lo stesso.
E il granchio? Se la ride, si ubriaca e snacchera con le sue chele un flamengo fiammingo, a batte la testona dura sul tavolo, che sarebbe poi il mio fegato!!!
La testa e' appesa all'ingiu', le bave filano fino all abisso, gli occhi sputano sangue e dal naso
esce una colata smielante di liquido irragiungibile...
alle caviglie catene arrigginite belano, cigolano..... iii ooo iii ooo iii ooo, in continuazione, e' un continuo, un rumore assordante, una tortura, ci vorrebbe un po di olio.... chissa se passa il mio carceriere a ungerle un po?...
l'ultima volta che e' passato mi ha tolto le corde unte dai polsi, cosi che poi almeno quando passa quello della grotta a fianco che prende un ora d'aria e mi allunga una rivista riesco a dargli un occhiata, a sfogliarla.
al petto ormai le pulci hanno fatto casa... giocano su sti due peli che mi sono cresciuti a fare l'altalena, e si slanciano giu sulla pelle dell addome effetto tipo pubblico del concertone di Woodstock che si buttavano nel fango, tanto il sudore misto sangue puo dare alla superfice lo stesso scivolio....
nella mente organi sacrali di chiese crollate continuano a echeggiare da secoli, spingendo i fiati sino alle membra cerebrali, sbattendo tra le meningi e la gola, rimbalzando da una parte all'altra, portandosi con se la memoria di pensieri leggeri che, circa dieci secoli fa, piu' o meno, forse nove, riempivano le mie giornate di colore, profumi, acqua di torrente che sbatteva su lucide pietre color grigio chiaro ben levigate... questo era, prima, l'effetto vita.
L'affetto vita.
Ti affetto vita.
Ti taglio la gola.
Ti spargo di benzina.
Ti incendio, e con te incendio tutti gli spermatozoi fecondi.
E con loro incendio le valvole cardiache.
E su tutto cio che rimane ci metto la pece.
E nulla piu' cresce.
Urlo.

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