giovedì 29 luglio 2010

Hope.

Spero (?) che il caro Banksy non se la prenda a male se uso una sua immagine senza pagare il copyright, se uso ad ironia un suo messaggio, e se il messaggio arrivi provocatorio abbastanza da urtare le coscienze con forza e vitalita' piuttosto che speranza.

Viaggiando tra Platone e Erasmo..... "la speranza ci blandisce"..

e oggi piu' che mai abbiamo bisogno di tutto tranne che di speranza.
Almeno, questo penso, gia da un po'.

lunedì 26 luglio 2010

Urlo.

Appeso ad un filo, o una corda, o un segnale elettromagnetico, fai tu.
Fate voi.
Appeso, accecato dalla luce, sbavo.
La testa pesa, il granchio nello stomaco fa bisbocce, banchetta con i suoi amici molluschi attaccati alle pareti gastriche, avvinghiati tra loro i polipi si ubriacano, si baciano, fanno sesso, eiaculano sulle imposte chiuse delle pareti dell esofago.
Ma tanto a loro che gliene frega, eiaculano lo stesso.
E il granchio? Se la ride, si ubriaca e snacchera con le sue chele un flamengo fiammingo, a batte la testona dura sul tavolo, che sarebbe poi il mio fegato!!!
La testa e' appesa all'ingiu', le bave filano fino all abisso, gli occhi sputano sangue e dal naso
esce una colata smielante di liquido irragiungibile...
alle caviglie catene arrigginite belano, cigolano..... iii ooo iii ooo iii ooo, in continuazione, e' un continuo, un rumore assordante, una tortura, ci vorrebbe un po di olio.... chissa se passa il mio carceriere a ungerle un po?...
l'ultima volta che e' passato mi ha tolto le corde unte dai polsi, cosi che poi almeno quando passa quello della grotta a fianco che prende un ora d'aria e mi allunga una rivista riesco a dargli un occhiata, a sfogliarla.
al petto ormai le pulci hanno fatto casa... giocano su sti due peli che mi sono cresciuti a fare l'altalena, e si slanciano giu sulla pelle dell addome effetto tipo pubblico del concertone di Woodstock che si buttavano nel fango, tanto il sudore misto sangue puo dare alla superfice lo stesso scivolio....
nella mente organi sacrali di chiese crollate continuano a echeggiare da secoli, spingendo i fiati sino alle membra cerebrali, sbattendo tra le meningi e la gola, rimbalzando da una parte all'altra, portandosi con se la memoria di pensieri leggeri che, circa dieci secoli fa, piu' o meno, forse nove, riempivano le mie giornate di colore, profumi, acqua di torrente che sbatteva su lucide pietre color grigio chiaro ben levigate... questo era, prima, l'effetto vita.
L'affetto vita.
Ti affetto vita.
Ti taglio la gola.
Ti spargo di benzina.
Ti incendio, e con te incendio tutti gli spermatozoi fecondi.
E con loro incendio le valvole cardiache.
E su tutto cio che rimane ci metto la pece.
E nulla piu' cresce.
Urlo.

sabato 17 luglio 2010

Close Up!!

Mah.
Senza granche' da dire, le ore scorrono lente da un passare di un albatros ad una luce che si spegne in una finestra, ad una sigaretta che si porta via l'anima nel vento, soffiato, caldo, del torrido abito estivo.
Sotto i riflettori per un ora e poi il buio piu' totale, al risveglio colazioni soffici, di cornetti e cappuccini.
Mah.
Tutte stronzate.
Siamo alla svolta.
Il punto di svolta.
Ci vuole ancora un piccolo sforzo, un piccolo passo felpato, accarezzando il manto stradale per non urtare contro le inferriate del sottosuolo, per non svegliare i trappolai, quelli che ti tendono una mano con dentro una bomba ad idrogeno, cosi non rimane piu un niente da poterci fare un autopsia.

Scrivo poco, leggo poco, se non Freud, che ultimamente mi accende con i suoi pergolati psichici tra edere e grappoli di uva.. ma d'altronde che importa, il salto da fare e' intrinseco, e' come stare dentro la balena di pinocchio e volerci rimanere, che fa piu' fresco.
Poi tanto magari ti dicono di scrivere per forza "da contratto", ed e' li che te ci sei dentro con tutte le shoes, impantanato tra fiori marci.

No, no, grazie, non era questo quello che volevo, e non e' questo quello che voglio ora, il salto s'ha da fa', in un altro perdunque, asettico, mare nemico e straniero, per entrare in guerra con i nervi piu' saldi e i denti piu' stesi, e le macchine in continuo movimento interstiziale.

Ora, accese le sigarette e fumate, stappate e bevute le birre e pestati i mohiti, penna sulla moleskine e via, a piedi, tra colline e sterpaglie ingiallite dai 40 gradi sotto il cielo..38 sotto l'albero.. intorno ai 13/14 in cantina, ecco appunto, raggiunta la cantina, tra le botti di acero e rovere..... sangiovese cotto eccomi, arrivo a te come una medusa, e come tale nuotero' nei tuoi rossi abissi quinquennali che diventano Brunelli..... ed estrarro' la mia pistola ad inchiostro per inchiodarti una volta per tutte. Brutta sporca bastarda vita!

Avanti!

A tutti coloro che non hanno smesso.
nelloromano

La conta e la disgiunta.

A contare i malcapitati stupida nell'orgoglio vuota di amore buia nei sentimenti.  E triste alla paletta della fermata del bus senza pen...