Il Vento.
Il vento, al quale non prestiamo quasi mai l'orecchio.
Ma il vento, ha la sua coscienza ,anche se non la vediamo.
Puo' essere buono, feroce, arrivare dritto che ti fa tremare il petto
oppure in senso inverso,
peggio di traverso e sulle spalle, che se pure piove ..
con un colpo secco, ci divide in due l'ombrello.
L'amico vento, muove tutto quando passa,
investe il grano, le foglie, l'erba alta,
la rende ancor piu' bella, viva, e cosi sinuosa
da sembrare il corpo d una donna.
Quand' e violento, il mare scuote, lo fa talmente mosso
da incutere paura se batte sullo scoglio.
C' investe e sembra voglia dirci, con il suo fischiare,
che sembrano parole, "togliti di mezzo...perche' ti faccio male...".
Il vento, spinge la neve che s' ammucchia e forma la valanga,
e nella sua coscienza sa che non doveva...
si danna, ma non e' sua la colpa,
semmai della natura a volte disattenta.
Lui muove le vele, oppur, se soffia grande, al porto..
la nave fa sostare e non la fa partire.
Il vento in un baleno come l'attore cambia, si trasforma in uragano,
gira forte, s'alza che sconquassa tutto quel che trova sulla terra ferma.
Quando velocemente e freddo arriva, dentro al mio giardino,
bussa alla finestra, apro, entra e si rilassa.
Mi dice.." son talmente stanco, ho attraversato mezzo mondo,
sembravo un esercito da guerra che ho vinto sul nemico la battaglia".
Il General commosso m' ha dato una medaglia.
Il vento amico caro, se leggero si ferma sopra tetti di campagna
parla con i vecchi coppi, gioca dolce con i caminetti.
Ora ti prego non mandarmi via, son cosi gelato e mi voglio riscaldare
arrotolarmi e poi dormire.
Domani, con il sole, tornarmene con calma da dove son partito.
E' giorno e lui mi fa un sorriso,
poi mi da la mano
tanto prima o poi ,ci rivediamo..
Ecco ci risiamo!!!!
L' amico vento non lo puoi tradire,
dici dici, ma poi ti fa piacere,
quando torna e ti bussa per parlare.
Roma, Febbraio 2013
Gianni Pisi
giovedì 16 maggio 2013
lunedì 1 aprile 2013
Pasqua e Pasquetta (Easter and little easter)
Legno, chiodi, vernice e luci. NelloRomano AD 2013 |
Potessi risorge pur io
dall'acque e dar vento
sotto li ponti attraverserei tutti li fiumi
annannomene a galla su tutti li versanti
accozzaglie de popoli in fonno ar viale
vedrei si che tutto passa e gniente rimmane
si non la fontana dell'acqua surfurea de rumori e sonerie
annerei anneganno annaspanno e rinenno
na risata si che ce vorebbe
quanno che ar bivio co la morte je ce metti un sordo
"grazie de 'sta vita, li mortacci tua"
ma che te l ho chiesto io
brutta boiaccia infame
che te porti via solo le anime bbone
qui rimanemo in tanti
e spazio se fa sempre piu' stretto
potessi risorge mo'
farei si n po de spazio io
pe tutti li zozzoni che nun sanno piu n do anna'
e che si c avessi un sordo rimasto...
ah, li mortacci tua,
t'affonnerei co tutto er bagaglino!
nelloromano
01 apr 2013
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